Pioppeto nella nebbia, in formato quadrato

Nikon D810; Nikkor 17-35 2,8 AF-S; 1/500 sec; f/4,5; ISO 100. Focale 17 mm, conversione in bianco e nero con Silver Efex Pro. 

di Cesare Re

Una mattina nebbiosa. Non è certo una novità in pianura padana, nella campagna che lambisce l’alveo del Ticino. In quel momento, però, la coltre nebbiosa era veramente intensa, come non si vedeva da un pò di tempo. Una nebbia quasi solida, dall’aspetto tattile, tanto concreto come l’elegante linea retta dei pioppi con le sue geometrie che si prestano sempre alla foto in monocromia per evidenziare l’insieme grafico di questo paesaggio. E’ un bianco e nero molto grigio, quasi scialbo. Ma, infondo, è proprio questo il bello di questo scatto, la suggestione che riesce a trasmettere, quasi immettendo l’osservatore nell’ambiente stesso.

Elogio del quadrato 

L’occhio umano ha una visione molto più vicina all’estetica di uno scatto panoramico, rispetto al formato quadrato. La maggior parte dei fotografi e dei fotoamatori scatta, soprattutto, in orizzontale, tralasciando anche solo l’idea di uno scatto verticale. Ha ancora meno seguito il formato quadrato, soprattutto oggi, scattando in digitale. Diverso, invece, “l’approccio quadrato”, quando si scattava in pellicola, in medio formato, dove il 6×6 era molto utilizzato non solo dai cerimonialisti, ma anche per altri generi di fotografia. Per chi non è giovanissimo, infatti, l’associazione tra formato quadrato e la celeberrima Hasselblad viene abbastanza naturale. Tra l’altro c’è chi sostiene che il formato quadrato sia nato per essere poi tagliato, in orizzontale o verticale, secondo le esigenze: una sorta di pigrizia compositiva, quindi. Si scattava e poi si sceglieva il taglio da dare alla foto. L’Hasselblad ebbe poi un tale successo da “imporre”, se così si può dire, il formato quadrato come una scelta compositiva vera e propria, una soluzione consapevole, insomma. Oggi i formati delle fotocamere digitali sono il 4:3 e il 3:2, anche se è possibile settare un formato quadrato, già in fase di ripresa, in buona parte dei modelli.

Previsualizzazione del formato quadrato

In questo caso la foto è stata scattata nel formato originale della Nikon D810, ovvero il 3:2, ma l’idea era quella di ottenere poi un formato quadrato. La previsualizzazione, già nel mirino della fotocamera, era in formato quadrato. Proprio per questo motivo la linea di pioppi centrale è stata messa appositamente in questa posizione, in modo da esaltare poi la simmetria dello scatto. Con questo formato si può proprio piazzare il soggetto in centro. E’ una questione di simmetria, a differenza di altri formati dove, dal punto di vista compositivo, vince sempre, o quasi, la regola dei terzi.

Posso tagliare le foto in post produzione?

Certo che si. Mica è vietato. Si possono tagliare le foto come meglio si crede. E’ altrettanto vero, però, che non è molto opportuno presentare una serie di foto, tutte con formati diversi. Generalmente una serie di immagini omogenee dovrebbe avere sempre, o quasi, lo stesso formato.  Comunque è tutto relativo. Possiamo chiudere il ragionamento semplicemente dicendo che un conto è tagliare in post produzione le foto in maniera più o meno casuale, altro è, invece, scattare già con l’idea che il risultato finale sarà un’immagine di formato quadrato. Già in ripresa si comporrà l’immagine “ragionando in quadrato”, con uno schema mentale ben preciso.

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