La tecnica del Panning
testi di Cesare Re
Foto di Lorenzo Di Nozzi, Matteo Vecchi, Cesare Re
Una foto scattata con la tecnica del panning consente di ottenere un soggetto fermo, o quasi fermo, con lo sfondo mosso. Nella foto sottostante il ciclista era in movimento, ma risulta essere quasi fermo. Lo sfondo mosso, invece, trasmette l’idea del movimento, ovvero riesca ad ovviare ad uno dei limiti della fotografia che è di per sé stessa statica.
Foto Lorenzo Di Nozzi. Nikon D4; Nikkor 70-200 2,8 vr AFG; f 16; 1/25; iso 320; misurazione spot. Focale 70 mm
Per scattare una foto con la tecnica del panning servono:
– Soggetto in movimento (parallelo rispetto al fotografo)
– Tempo di posa lento
– Fotocamera (si anche quella) che deve seguire il soggetto dal momento in cui entra nell’inquadratura sino al momento in cui esce
Foto Lorenzo Di Nozzi. Nikon D4; Nikkor 24- 70 2,8 AFG; f 13; 1/25; iso 400; misurazione spot. Focale 70 mm
Soggetto in movimento
Il soggetto (per esempio il ciclista ripreso nella foto sopra) deve muoversi parallelo alla macchina fotografica, e non venendole incontro, attraversando l’inquadratura da destra a sinistra o da sinistra a destra.
Tempo di posa lento
Quanto lento ? E’ proprio questo il problema. Non è facile determinare un tempo di posa specifico. Trovo anche inutile preparare una tabellina, indicando dei “tempi di posa tipo”, perché sono troppo variabili e dipendono dalla velocità del soggetto. E’ ovvio che se il soggetto è un ciclista, oppure un’automobile di formula uno, il tempo varia di molto, più lento nel primo caso, più veloce nel secondo. Come esempio rapido e conciso, possiamo dire che per un panning di un ciclista possiamo iniziare ad impostare 1/30 o 1/15 di secondo; per una persona che cammina, potremmo ragionare su tempi tra 1/4 e 1/8 di secondo. La scelta del tempo di posa è comunque empirica, e va ragionata di volta in volta, con prove varie. Con una certa esperienza, diverrà più semplice decidere il tempo di posa di partenza e poi, eventualmente, modificarlo, a seconda della velocità del soggetto.
Lento, ma non troppo
Il tempo di posa deve essere “lento” , ma è la velocità del soggetto che determinerà quanto “lento”, un tempo troppo rapido congelare il movimento del soggetto, mentre uno troppo lento, produrrà uno scatto troppo confuso.
Ecco alcuni tempi dai quali potete partire a sperimentare, naturalmente non si tratta di scritture sacre, per ciò sentitevi assolutamente liberi di provare diversamente:
Foto Cesare Re. Nikon D300; Nikkor 80- 400 4,5/5,6 AFd vr I; f 22; 1/15; iso 200; misurazione media compensata. Focale 400 mm. In questi casi, meglio togliere lo stabilizzatore che interferirebbe sul movimento della fotocamera. Ottiche più moderne, però, hanno uno stabilizzatore che consente di “riconoscere” il movimento orizzontale.
Tecnica di scatto
Settata la fotocamera, aspettate che il soggetto entri nell’inquadratura (per esempio da sinistra a destra). Nel momento in cui entra nell’inquadratura, si preme il pulsante di scatto. Ora il soggetto deve essere seguito, spostando la fotocamera, nel verso del suo movimento, finché l’otturatore rimane aperto e il soggetto esce dall’inquadratura. Importante è come viene fatto fisicamente il movimento: le gambe e il bacino rimangono fermi e si ruota solo il busto.
Obiettivo stabilizzato ?
Se avete un obiettivo dotato di stabilizzatore, il sistema antivibrazioni potrebbe interferire nel vostro movimento. In genere lo stabilizzatore deve essere disinserito. Alcune ottiche, però, hanno il sistema di stabilizzazione regolabile con due settaggi, uno dei quali è specificatamente progettato per “riconoscere” il movimento orizzontale del panning.
Distanza del soggetto dallo sfondo e tipo di sfondo
Il soggetto non deve essere troppo distante dallo sfondo che dovrà risultare mosso. Anche il colore dello sfondo è importante: omogeneo può andare bene, ma anche qualche variazione di colore non guasta, purchè non sia eccessiva.
Distanza della fotocamera del soggetto
Più il soggetto è lontano e più risulterà lento. Più ci avviciniamo , invece, e più la sua velocità sembrerà essere maggiore. In linea di massima la distanza ideale, per fotografare un ciclista, è di circa una decina di metri, compresa da un’inquadratura ottenibile con ottiche dai 70 ai 200 mm, su formato FX, senza che le dimensioni del soggetto occupino tutta l’inquadratura.
Quando deve essere nitido il soggetto ?
Se è chiaro che lo sfondo deve risultare mosso, non c’è una regola precisa su quanto debba essere nitido il soggetto. E’ importante, però, che il soggetto sia leggibile, ovvero che si capisca cosa stiamo fotografando.
E il panning verticale ?
Foto Cesare Re. Nikon D300; Nikkor 24 2,8 AFd; f 22; 1/4; iso 200; misurazione spot + 1,5 EV
Classico esempio di panning verticale è quello utilizzato per gli alberi. Sono immagini un po’ empiriche, ottenute tenendo conto, principalmente, di due fattori: il tempo di posa lungo e il movimento della mano in “caduta”. Si sceglie il soggetto, un filare di alberi, un campo alberato o un pioppeto. Si inquadra verso l’alto (verso il cielo) e si imposta un tempo di posa lungo, circa 1/15 o 1/8 di secondo o anche di più. Nel momento in cui si scatta, si muove la fotocamera verso il basso, portando l’inquadratura dal cielo verso il basso, verso gli alberi, oppure dalla cima degli alberi, verso la base degli stessi. Il tipo di scatto è particolare e richiede un po’ di prove sul campo. Dipende anche dalla velocità del movimento che il fotografo imprime alla macchina fotografica. Lo definirei un genere di fotografia empirico, che richiede alcune prove, per “tarare” il connubio tra la velocità di movimento della mano e la lunghezza del tempo di posa.
Con il Flash
Può essere interessante scattare foto di panning, per esempio quelle di ciclisti, e utilizzare anche il flash. Il flash deve essere impostato sulla seconda tendina, settando la funzione rear. In questo modo il lampo scatterà alla fine dell’esposizione. Nel caso del ciclista (che si muove da sinistra a destra), il lampo scatterà nel momento in cui il ciclista si troverà nella parte destra dell’inquadratura, cioè alla fine dell’esposizione. Con la sincronizzazione sulla seconda tendina, avremo la scia del ciclista dietro lo stesso e non davanti, come succederebbe se utilizzassimo la normale sincronizzazione del flash, ovvero sulla prima tendina.
Foto Eliantho. Matteo Vecchi / Lorenzo Di Nozzi: “In questo caso non c’è movimento tra la moto e la fotocamera la quale, essendo piazzata su un automobile, si muove solidale con la moto. Quindi l’unico a muoversi è il fondo”. Il flash, impostato sulla seconda tendina, ha contribuito a ottenere il soggetto molto nitido e ben definito.