E fu così che il 29 ottobre, verso le 17:30, “più o meno circa”, una buona parte dell’Italia del Nord, Emilia Romagna e Toscana comprese, volse gli occhi al cielo. Una buona parte, ma non tutta…i fotografi di scena erano occupati in altre faccende, fotografiche e non. Io tornavo verso casa, ovviamente senza fotocamera alcuna, a parte il cellulare, se vogliamo considerarlo tale. La mattina stessa avevo tolto anche la mirrorless dallo zaino. Non succede mai, ma in questi casi, evidentemente, diviene una sorta di regola non scritta. Evidentemente Murphy, quello della Legge di Murphy, era anche un fotografo. Ecco che il cielo si tinge di tutte le tonalità: rosa, arancio, rosso, porpora e vermiglio, uno spettacolo di rara bellezza, non così raro in montagna, ove mi è capitato più di una volta, alba o tramonto che sia, ma in pianura…beh, in pianura credo di non aver mai visto nulla di simile, nulla di così strano e particolare, in anni e anni, e anni ancora, di tramonti e di albe, di foto, di treppiedi, pellicole e sensori. Nulla di così peculiare. Attimi effimeri, magici, un’insieme di effetti visivi, corredati dai suoni della campagna e dall’aria pungente del solo calante, con le ombre lunghe, rossicce e il campo di un contadino che riporta le tracce delle mie scarpe “buone”, quelle della domenica, che poi non sono tanto diverse da quelle del lunedì e del martedì, ma sono solo un pò più nuove, dove l’accezione di nuovo è sempre un concetto piuttosto personale. Scatto parecchie foto con il cellulare, così come la maggior parte delle persone che sta assistendo a questo spettacolo. Una gioia per gli occhi, un pò meno per le mie immagini, da smartphone. E fu così che iniziò il tripudio, la cascata di immagini che ingolfa i social, i siti, le pagine di giornali e quelle dei telegiornali. Anche sul nostro gruppo chiuso di facebook, “Foto Percorsi Gruppo”, inizino a giungere le prime foto (io so di chi è la prima pubblicata…), le seconde, le terze e così via, in un tripudio di colore, di nubi, di incenso rosso, di vermiglio sfumato di nero. In questo caso si può dire che veramente la fotografia si amalgami con il tramonto, perchè si, infondo, anche la smart – photography è fotografia, scattata con lo strumento più immediato e più semplice, quello che abbiamo sempre con noi, ormai ovunque, ma proprio ovunque. Sono così tante le foto arrivate , circa una settantina. Eccone alcune
Le Vostre Foto…tutte col cellulare
Tutti, o quasi, avete scattato con il telefono, il segno inequivocabile che, ormai, è il tipo di “”””fotocamera”””” più utilizzato, semplicemente perchè è sempre a portata di mano, più a portata di mano che a portata d’orecchio…
Non conta neanche la qualità dello scatto, o il motivo per cui abbiamo scattato, se la foto sarà una “foto utile”, come dice Berengo Gardin, o una foto solo bella oppure no, ma conta che, in quel momento, tutti (o quasi) stessimo scattando, sotto lo stesso cielo.
Eccole. In ordine alfabetico, per nome:
Elena Zoia
Emanuela e Giovanni Vicario
Enrico Magrini
Fabrizio Marmonti
Gaetano D’Alessio
Giovanni Morelli
Ilaria Zambernardi
Jessica Paludo
Jessica Paludo
Jonny il Gramo
Laura Mastronicola
Laura Mastronicola
Manuela Stringini
Marco Garavaglia
Maria Luisa Briolotti
Maria Luisa Briolotti
Michela Careddu
Michela Careddu
Raffaella Di Rita
Roberta Mereghetti
Roberta Mereghetti
Sabrina Sacco
Sabrina Sacco
Samuele Iulita
Samuele Iulita
Sara Bergando
Sara Bergando
Silvia Pasqualotto
Silvia Pasqualotto
Veronica Macedone
Veronica Macedone
Ecco, la fine di questa carrellata.