In autunno i fotografi sono attirati dal colore della vegetazione, soprattutto in montagna, dove larici e faggi assumono tonalità spettacolari e particolarmente fotogeniche. Se ti interessano dei consigli generali su come FOTOGRAFARE GLI ALBERI ne abbiamo parlato in questo articolo. In questo post, invece, vi mostro un paio di foto di particolari, scattate nel sottobosco. Oltre a paesaggi di grande respiro, o ad immagini d’insieme, anche altri soggetti possono essere elementi interessanti. Nel sottobosco si trovano foglie, cortecce e funghi che possono essere fotografati e interpretati in vari modi. Spesso, l’insieme di ombre e luci, in questo ambiente, può creare delle difficoltà di esposizione. Meglio togliere i sistemi d’esposizione “automatici” (matrix per Nikon, valutativa per Canon, ecc) che, facendo una media di tutte le situazioni di luce presenti nella scena, tendono a privilegiare la leggibilità nelle ombre e, quindi, a schiarire eccessivamente i soggetti maggiormente illuminati, come per esempio la foglia della foto sottostante. Meglio settare la fotocamera su “media compensata” (media pesata al centro), oppure su spot. Nel primo caso la luce viene misurata nel punto centrale dell’inquadratura (il punto di misurazione può essere decentrato, alzato, spostato con l’apposito comando), dando poi meno importanza alle altre zone dell’immagine. Nel secondo, la misurazione spot, la luce viene misurata in maniera molto precisa in un singolo e ristretto punto, ignorando tutto il resto. La spot è molto precisa, ma anche più difficile da utilizzare. E’ sufficiente sbagliare leggermente il punto di misurazione, per ottenere una foto sovra o sotto esposta.
Uscita Macro. Parco del Ticino: foglie, funghi, cortecce e flash: 27 ottobre 2018