Fotografare la Colza
Di Cesare Re
FotoPerCorsi
L’occhio dell’osservatore è spesso attirato da qualche cosa di inconsueto, un soggetto meno convenzionale,
oppure con un colore insolito per un determinato territorio.
Questo è il caso del giallo sgargiante della colza, per il le zone agricole della pianura lombarda, generalmente dipinte con un bicolore verde azzurro, con qualche puntata oro del frumento, nel periodo precedente la mietitura. Più rari, negli ultimi anni, i campi di girasole. E’ un po’ più frequente, invece, il rosso sgargiante dei papaveri. Tornando ai colori, però, questo è il periodo della colza, pennellate di giallo a interrompere i folti verdi prati primaverili. Parliamo, quindi, di fotografia di paesaggio, nel senso più semplice e generale del termine. Con le regole classiche della fotografia di questo genere.
Elementi di disturbo
Il vero problema, vista la zona, è non comprendere nell’inquadratura elementi estranei, come tralicci, pali, cartelli, automobili,
case, palazzi e simili. E’ vero che anche gli elementi sopraccitati fanno parte del paesaggio, ma, in questo caso, non parliamo di fotografia di documentazione del territorio, ma semplicemente di fotografia di paesaggio, nel senso più classico del termine. Ciò non toglie che in alcuni casi, però, anche case, cascine, o altre strutture artificiali possono essere parte integrante dell’immagine.
Luogo adatto
Alla luce delle considerazioni di cui sopra, la cosa più complicata è trovare un luogo adatto alle riprese, senza elementi di disturbo fastidiosi. A volte, individuato il campo, è opportuno cercare di“circumnavigarlo”, in modo da trovare lo sfondo migliore, con tutti gli elementi al posto giusto. Ogni campo, o quasi, ha strade, stradine, o sentieri che consentono di avvicinarsi e cambiare il punto di vista. Con un po’ di pazienza, trovata la location migliore, si valutano le diverse possibilità fotografiche.
Punto di vista
Scattando ad altezza occhio, in ginocchio, o da terra, magari dal basso verso l’altro, otterremo foto diverse.
Grandangolari
Anche cambiando ottiche si ottengono risultati molto diversi. Con i grandangolari, avremo immagini d’insieme. Se facciamo un passo dentro il campo e abbassiamo il grandangolo a livello dei fiori, avremo immagini con un primo piano ravvicinato. In questo caso è opportuno diaframmare molto (f 16, f 22), per ottenere profondità di campo est
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Teleobiettivo
Usando i tele, invece, si possono usare diaframmi chiusi, ma anche aperti, per scegliere se avere una profondità di campo estesa o meno. Usando tele spinti, tipo 300 o 400 mm è opportuno considerare che la profondità di campo tende a diminuire e, quindi, con diaframmi aperti, sarà ancora più ridotta. Si possono scattare immagini con a fuoco solo alcune parti del campo di colza, scegliendo di avere uno sfondo non
nitido e concentrando l’occhio dell’osservatore su una parte del soggetto. Lo sfocato sul primo piano è meno convenzionale, ma può essere un’idea interessante per avere immagini diverse.
Composizione
Visto che ci troviamo davanti a un campo mono colore, cerchiamo un elemento di rottura, qualche cosa di diverso, per esempio un singolo albero, una casa fotogenica, o simili, da posizionare, in inquadratura, non in centro, ma seguendo la regola dei terzi. La posizione dell’orizzonte è molto importante, particolarmente in un soggetto simile. Se il cielo è ricco di elementi di interesse, come le nubi, per esempio,
diamogli spazio nell’immagine, altrimenti cerchiamo di dedicargli una parte minore dell’inquadratura. Spesso i campi di colza sono molto fotogenici ripresi comprendendo in inquadratura altri campi limitrofi, con colori diversi. Avremo così immagini con vari contrasti di colore, oltre al giallo e all’azzurro del cielo.
Primo piano
Possiamo anche fotografare i fiori di colza in primo piano, magari con un’ottica macro, evidenziando il primo piano e sfocando lo sfondo. Mettiamo a fuoco sempre i pistilli, come in una normale immagine macro.
Esposizione
In linea di massima è sempre opportuno misurare l’esposizione sulle luci, magari sul cielo. Se il campo giallo dovesse risultare leggermente scuro, si può intervenire successivamente in post, in vari modi, per esempio con la funzione luci e ombre, presente in tutti i softwere di fotoritocco.
Da rammentare che il periodo di fioritura della colza è piuttosto breve, circa una quindicina di giorni, variabile a seconda del clima e del luogo. Le immagini che illustrano l’articolo sono scattate in provincia di Milano, alcune nel Parco del Ticino, nel raggio di una quarantina di km, non di più. Sono state usate: Nikon D800, D300; Nikkor 24 – 120 3,5 / 4,5 AF D; Nikkor 24 – 70
2,8 AF G; Nikkor 80 – 400 4,5 / 5,6 AF G; Nikon 20 2,8 AF D.