Fotografare gli Alberi
“……Pini ed abeti senza aura di venti
si drizzano nel sol che gli penetra…..”
G. Carducci, da “Mezzogiorno Alpino”
Gli alberi sono un soggetto molto comune. Sono, quindi, le situazioni di luce e le scelte compositive a rendere una foto diversa e interessante.
di FotoPerCorsi
Cesare Re
Gli alberi sono un soggetto fotografico comune.E’, quindi, necessario trovare dei modi per fotografarli in maniera efficace, cercando, le situazioni di luce più interessanti. E’ praticamente impossibile prevedere quando, in una giornata nuvolosa, un raggio di sole penetrerà attraverso le nubi illuminando un numero limitato di alberi, oppure individuare il momento in cui la nebbia e nuvole si diraderanno lasciando intravedere oniriche immagini della vegetazione. Si può, però, con vigile attesa, ricercare le occasioni migliori per rendere giustizia a questi splendidi soggetti. Si devono, innanzitutto, considerare le stagioni, perché ognuna offre opportunità particolari: l’intenso verde in primavera, la galaverna o la neve che li ammanta in inverno o la folta chioma estiva. Come per la fotografia di paesaggio, in genere, le ore migliori sono quelle del primo mattino e quelle poco prima del tramonto, quando la luce bassa e radente evidenzia le forme, esaltandone i colori. Buoni risultati si ottengono anche con il controluce che evidenzia le venature delle foglie. Anche la nebbia offre spunti interessanti, con la luce tenue che appiattisce le sagome. Come ottiche sono utilissimi i tele, per isolare il soggetto e schiacciare la prospettiva, mentre obiettivi grandangolari consentono di ottenere ottime immagini di insieme e di esaltare o esasperare alcuni aspetti con inquadrature particolari, magari dal basso o, comunque, con l’obiettivo non in bolla.
Per curare maggiormente l’inquadratura consiglierei, quindi, di utilizzare sempre il cavalletto che, oltre a rendere l’insieme reflex obiettivo più stabile, richiede più tempo per selezionare l’inquadratura, consentendo di lavorare in maniera più riflessiva. Se si intende concentrarsi sui particolari sarà utilissimo un obiettivo macro (tipo 60, 105 mm) che, scattando con luce bassa e radente, evidenzierà le forme e la materia (texture in gergo fotografico) della corteccia. In alcuni casi, visto i colori accesi e la differenza di illuminazione tra soggetto e sfondo sarà opportuno prestare attenzione alla misurazione dell’esposizione. Misureremo cioè la luce sul soggetto principale evidenziandolo dal contesto generale.Se vogliamo ottenere massima profondità di campo ricorriamo a diaframmi molto chiusi (f11 / f16).
Per isolare, invece, un soggetto, soprattutto utilizzando teleobiettivi, scegliamo un diaframma aperto (f2,8 / f4). Anche in era digitale può essere utile il filtro polarizzatore che eliminerà i riflessi su erba e foglie rendendo il colore più saturo.
Vedi anche le gallery “Vegetazione” e “Parco del Ticino”
Nei numerosi corsi e workshop fotografici che si svolgono nel Parco del Ticino, gli alberi sono tra i soggetti più peculiari e più fotografati durante le escursioni.