Anello adattatore: accessorio che consente di montare un obiettivo con un attacco su una fotocamera con attacco diverso, oppure di adattare un filtro di diametro maggiore su un obiettivo con diametro minore.
Anello di inversione: per montare un obiettivo in posizione invertita. Si perdono gli automatismi. Utile in macrofotografia.
Angolo di campo: massimo angolo di copertura di un obiettivo, si esprime in gradi.
Angolo di campo: il campo, in gradi, inquadrato da un obiettivo.
Apertura diaframma: La dimensione del foro delle lamelle, attraverso cui passa la luce, nell’obiettivo, per formare la foto.
Artefatti digitali. Difetti dell’immagine creati dallo strumento usato per registrarla (come il sensore delle fotocamere digitali) o stamparla. Tipicamente, la compressione Jpeg crea degli artefatti, che si manifestano come microrettangoli o quadrati di “grana” colorata.
ASA (American Standards Association). Ente americano che stabilisce gli standard industriali ed anche il sistema di sensibilità delle pellicole. Raddoppiando il valore ASA, raddoppia la sensibilità alla luce. Ormai sostituito con il sistema ISO che comprende anche lo standard tedesco Din.
Auto Focus con Blocco AE (blocco messa a fuoco): Schiacciando il pulsante di scatto a metà corsa, la fotocamera mette a fuoco e mantiene bloccata la messa a fuoco. Ciò consente di ricomporre l’inquadratura conservando invariata la regolazione del fuoco. Il tasto blocco AE svolge la stessa funzione
Auto Focus, punti di messa a fuoco: esistono diversi punti di messa a fuoco. Si possono spostare tramite cursore.
Autofocus Continuo: per soggetti in rapido movimento. “Insegue” il soggetto, mantenendolo a fuoco, finché si tiene premuto leggermente il pulsante di scatto.
Autofocus: è vero che le montagne non corrono, però l’autofocus può aiutare soprattutto chi ha problemi di vista
Autofocus: sistema elettronico che consente di mettere a fuoco in automatico il soggetto.
Autoscatto: dispositivo che consente all’otturatore di scattare con un ritardo prefissato di diversi secondi. Utili per i selfie, ma anche per diminuire la vibrazione del dito sull’ottura che provocherebbe mosso o micro mosso, soprattutto con tempi lunghi.
Back-Up: copia dei dati da un supporto ad un altro, per esempio dal computer ad un hard disk esterno.
Banco Ottico: fotocamera a banco ottico, con corpi mobili e soffietto. Usato in analogico e, oggi, con dorsi digitali ad altissima risoluzione.
Basculaggio: movimento sull’asse del piano ottico di una fotocamera grande formato, o di un soffietto o di un obiettivo specifico, detto basculante.
Bilanciamento del bianco: funzione di misurazione che informa la fotocamera consentendole di equilibrare il punto di bianco, minimizzando o eliminando le dominanti cromatiche. In genere si ottiene in automatico. Si può successivamente modificare anche in post produzione.
Boken: capacità degli obiettivi di rendere la gradevolezza delle zone non a fuoco. Utile per obiettivi molto luminosi, per lo sfondo sfocato di un ritratto, per le immagini con messa fuoco selettiva che comprendono molti sfocati.
Borgomanero: sede di corso base, corso intermedio, corso avanzato.
Bracketing: o esposizione a forcella. Prevede la realizzazione di più scatti, variando l’esposizione a passi prestabiliti: 1 diaframma, mezzo diaframma, un terzo di diaframma. Si sceglie poi lo scatto meglio esposto.
Buffer: o memoria di transito, memoria temporanea. In una fotocamera le foto vengono immagazzinate, nel buffer, per passare poi alla scheda di memoria. Per scattare a raffica, serve un’elevata capacità e velocità di buffering.
Calibrazione: regolazione di un dispositivo, per uniformare le caratteristiche di periferiche diverse, per esempio di un monitor e di una stampante.
Calibrazione: processo mediante il quale si tarano diverse periferiche per la luminosità e il colore, per esempio schermo e stampante.
Campo inquadrato: nel mirino di alcune fotocamere non sempre appare esattamente il 100 % di quello che sarà restituito sul sensore o sulla pellicola. A volte si vede solo il 95 %.
Carta ink-jet: per stampanti a getto d’inchiostro, trattiene i coloranti e i pigmenti degli inchiostri
Carta sensibile: per stampare i negativi su carta, a colori o in bianco e nero.
Cartoncino grigio medio al 18%: riflette il 18% della luce che lo colpisce. Gli esposimetri sono tarati come il cartoncino grigio. Si può misurare la luce sulla sua superficie, in modo che l’esposimetro non sia condizionato dalla riflettenza del soggetto che cambia a seconda del colore e della materia di cui è fatto.
Catadiottrico / obiettivo a specchio: obiettivo composto da lenti e specchi che fanno rimbalzare i raggi dell’immagine, aumentandone il percorso. Sono di lunga focale, dai 300 ai 1000 mm. Sono dotati di diaframma fisso, alla massima apertura.
Cavo sincro: collega il flash alla presa di sincronizzazione della fotocamera. presente nei modelli reflex di fascia alta
CCD: sensori usati nelle fotocamere per convertire la luce in dati che formano poi l’immagine.
Centro Parco Ticino ex Dogana di Tornavento: sede di corso base, corso intermedio, corso avanzato.
Cesare Re: fotografo
Circolo di confusione: limite oltre cui l’occhio umano non distinguer un circolo da un punto. Il più piccolo circolo ancora distinguibile si definisce circolo di confusione.
CMOS: sensore oggi più diffuso.
CMYK: ciano, magenta, giallo e nero. Colori usati nella stampa in quadricromia.
Comando a Distanza: permette di scattare a distanza. A filo, o a infrarossi.
Compact flash / CF: scheda di memoria usato da molte fotocamere digitali, soprattutto quelle di fascia alta.
Compressione: tecnica di riduzione delle dimensioni di un file, per esempio il jpeg.
Contatto caldo: Slitta per il collegamento elettrico e per la sincronizzazione del flash. In genere è dedicato per flash specifici e della stessa marca della fotocamera.
Contrasto: gamma dei toni di una foto, dalla luce all’ombra.
Converter / moltiplicatore di focale: sistema ottico aggiuntivo che aumenta la focale dell’obiettivo, a seconda del fattore di moltiplicazione.
Copyright: termine legale che indica il diritto di possesso di una foto o di un file. Se non specificato diversamente, una qualsiasi foto è protetta da copyright.
Corteccia – “momento corteccia”: tipica sessione fotografica di un workshop di FotoPerCorsi.
Decentramento: operazione che consente il controllo della prospettiva, col movimento parallelo delle lenti anteriori di appositi obiettivi. In fotocamere a banco ottico (corpi mobili), si muove in senso parallelo il corpo anteriore e quello posteriore, verso l’alto, il basso o lateralmente. Serve, per esempi, ad eliminare le linee cadenti, in fotografia d’architettura.
Default: impostazioni di base stabilite dal fabbricante, per esempio di una fotocamera o di un computer.
Diaframma: meccanismo che, aprendosi o chiudendosi, regola la quantità di luce che andrà ad impressionare il sensore. Determina anche la profondità di campo.
Diaframmare: ovvero chiudere il diaframma, per passare, per esempio, da f 5,6 a f 16.
Diffusore: materiale che diffonde la luce. Attenua il carattere della luce. Messo, per esempio, sulla parabola del flash, ne rende la luce meno dura e meno intensa.
Distanza Iperfocale: la distanza di messa a fuoco, regolabile sull’ottica, che consente di ottenere profondità di campo dall’infinito, alla metà della stessa distanza, riferita ad una certa lunghezza focale e ad un certo diaframma.
Dorso digitale: alcune medio formato o fotocamere a corpi mobili, possono usufruire del dorso digitale, ovvero una struttura contenente il sensore.
Dpi (dots per inch – punti per pollice): unità di misura della risoluzione di una stampa.
Emulsione: materiale fotosensibile, costituito da alogenuri d’argento. Si può stendere su pellicole, carta, vetro e altre superfici.
Esposimetro: strumento in grado di misurare la quantità di luce presente in una determinata scena. Gli esposimetri interni alle macchine fotografiche misurano la luce riflessa dai soggetti, suggerendo il tempo di posa e il diaframma.
Esposizione Automatica / Program: la fotocamera seleziona automaticamente la miglior combinazione tempo/diaframma in base ad una linea di programma predeterminata.
Esposizione Manuale con Misurazione: il fotografo può regolare manualmente tempo e diaframma in base alla misurazione esposimetrica della fotocamera.
Esposizione Multipla: si scattano due foto che vengono sovrapposte dalla fotocamera.
Exif / ati exif: sono le informazioni abbinate alle foto. In questi dati si leggono: marca e modello fotocamera, obiettivo, focale, tempi, diaframmi, iso, tipo di file, uso o meno del flash, compensazione dell’esposizione, ecc.
Flare: perdita di nitidezza. Formazione di riflessi dovuti alla luce che attraversa le lenti dell’obiettivo.
Flash Auto Zoom: l’angolo di emissione del lampo si adegua automaticamente in base alla focale dell’obiettivo che viene selezionata, per assicurare una corretta copertura del campo ripreso.
Flash con Riduzione Occhi-Rossi: elimina o riduce, tramite l’emissione di un pre-lampo o di un raggio luminoso prima dell’esposizione, la comparsa dell’effetto occhi-rossi nei ritratti.
Flash Fill-in: il lampo del flash si mischia alla luce ambiente, schiarendo le ombre.
Flash TTL: misura l’esposizione attraverso l’obiettivo, interrompendo il lampo quando la fotocamera ritiene l’esposizione sufficiente.
Focale fissa: ottica con lunghezza focale fissa e non variabile.
Formato Quattro Terzi: formato di sensore. Misura 18 x 13,5 mm. Il fattore di moltiplicazione è di 2 x. Significa che un 50 mm sul formato FX, diviene un 100 mm.
FotoPerCorsi: troppo forte !
Gamma dinamica: gamma dei toni che un sensore è in gradi di distinguere, misurata come differenza tra densità minima e massima. Dipende anche dalla profondità di bit.
Goliardico: specifico workshop di fotografia di FotoPerCorsi, perché la fotografia non sempre è una cosa seria.
Grandangolo o Grandangolare: obiettivo con focale corta e angolo di campo esteso. Dai 40 mm in giù.
High key: fotografia in cui sono maggiori i toni chiari, con pochissime ombre e toni scuri
Holga: toy camera. Macchina fotografica a pellicola, caratterizzata da difetti ottici, infiltrazioni di luce e altri difetti peculiari che la rendono particolare.
Infinito: messa a fuoco all’infinito. Indica una distanza estesissima.
Interpolazione: procedura, via software, per aumentare la dimensione di pixel di un’immagine. Simulano dei pixel in più, per ottenere stampe più grandi.
ISO: vedi: ASA.
Istogramma: mappa di distribuzione dei toni di una foto, resi come un grafico. In orizzontale si mostrano i toni, da quelli più scuri, a sinistra, a quelli più chiari, a destra. In verticale, si mostra il numero di pixel per quel valore
Led: diodo luminoso.
Lente Asferica: minimizza l’aberrazione sferica che spesso affligge gli obiettivi (in particolare i grandangolari) di grande luminosità. Minimizza inoltre il coma e la distorsione.
Lonate Pozzolo – Tornavento: sede di corso base, corso intermedio, corso avanzato.
Lorenzo Di Nozzi: fotografo
Low key: fotografia in cui sono maggiori i toni scuri, con pochissime luci e pochi toni chiari.
Luce incidente e Luce riflessa:la luce incidente è quella che colpisce direttamente il soggetto, senza tener conto del grado di riflettenza dello stesso. La luce riflessa è quella che colpisce il soggetto e viene riflessa dallo stesso e, quindi, influenzata dal colore dell’oggetto. Gli esposimetri delle fotocamere sono a luce riflessa. Gli “esposimetri esterni”, invece, misurano la luce incidente.
Luminanza: quantità misurabile di luce emessa, o riflessa, da una sorgente.
Magenta: sede di corso base, corso intermedio, corso avanzato.
Matteo Vecchi: fotografo
Meccanica: nell’era del digitale una buona reflex meccanica è in grado di funzionare anche senza pile e con climi rigidissimi. Attenzione, meccanica non significa “non autofocus”, come spesso si sente dire. Si intende, invece, una reflex i cui meccanismi non hanno componenti elettronici, esposimetro a parte.
Medio formato a Telemetro: unisce i vantaggi della pellicola di medio formato, senza un peso eccessivo.
Micromosso: perdita di nitidezza della foto, causata da: movimento della mano del fotografo, ribaltamento dello specchio, pressione del dito sul pulsante di scatto. A volte non si percepisce, soprattutto a piccoli ingrandimenti, ma diviene più evidente stampando le immagini in grande formato.
Misurazione Media-Ponderata: la misurazione della luce si effettuata sull’intera scena, ma conferendo maggior importanza alla porzione centrale dell’inquadratura.
Misurazione Multi-Zona: misura la luce su tutto il fotogramma, dividendolo in aree e facendo una media che viene poi confrontata con una serie di situazioni tipo, presenti nel software interno della fotocamera.
Misurazione Spot: legge la luce du una porzione molto ristretta al centro del campo inquadrato. Il punto di misurazione si può spostare.
Modalità Panorama: in Pellicola: Realizza un’immagine estesa in larghezza, tramite una mascheratura dei lati alto e basso del fotogramma. Ideale per scene di paesaggio e foto di gruppi. In digitale: la fotocamera scatta molte foto che vengono unite direttamente “on camera” per originare una foto panoramica, con prospettiva dilatata tra lato corto e lato lungo.
Modalità programma prefissato: ha nomi diversi a seconda delle marche della fotocamera. Seleziona automaticamente alcune caratteristiche e modalità di tempi e diaframmi. A seconda delle condizione del soggetto (distanza, movimento), alla focale dell’obiettivo, ecc.
Modo No-Flash: evita l’attivazione automatica del flash. Si riferisce a compatte e cellulari
Mosso: immagine evidentemente mossa, anche a piccoli ingrandimenti. Per le cause vedi anche Micromosso.
Obiettivo Standard o Obiettivo Normale: per convenzione si intende un’ottica, con una prospettiva simile a quelli dell’occhio umano. Per le pellicole da 35 mm o le digitali full frame, l’obiettivo standard è il 50 mm. Per il formato 6 x 6, il ‘normale’ è l’obiettivo da 80 mm. Per le fotocamere formato DX, si definisce normale una focale vicina al 35 mm che moltiplicato per 1,5 o 1,6, si avvicina al 50 mm.
Otturatore: strumento che, alla pressione del pulsante di scatto, “apre” le tendine, o le lamelle metalliche, consentendo alla luce di impressionare la pellicola o il sensore. Determina la durata di esposizione del fotogramma alla luce. La durata viene misurata in frazioni di secondo, come 1/30, 1/125 o 1/2000, oppure in secondi. Le 35 mm hanno un otturatore a tendina, posizionato di fronte alla pellicola. Alcune medio formato hanno, invece, l’otturatore all’interno dell’obiettivo, detto “centrale”, che è in grado di utilizzare il flash con qualsiasi tempo di posa, senza necessità della sincronizzazione, indispensabile nelle 35 mm.
Panning: tecnica usata per fotografare i soggetti in movimento. Mentre si scatta si sposta la fotocamera seguendo il soggetto, accompagnandolo nel suo movimento. Lo sfondo risulterà sfocato, e il soggetto più o meno nitido. In genere si scatta con tempi di posa da 1/15 di secondo o più lenti.
Parallasse: errore di parallasse. Nelle fotocamere a telemetro e nelle compatte, quello che si vede in inquadratura non è esattamente quello che impressionerà il sensore, ma è leggermente disassato. Oggi, con i telemetri elettronici e i monitor delle fotocamere si riesce ad ovviare al problema.
Posa B (Bulb): Tempo di esposizione lungo, utilizzato soprattutto per le riprese notturne. L’otturatore rimane aperto finché si tiene premuto il pulsante di scatto. Un tempo di posa prolungato serve quando la luce è molto debole.
Prefocheggiatura: si mette a fuoco un punto ove si presume passerà il soggetto. Utile per soggetti veloci, come uccelli.
Previsualizzazione della Profondità di Campo: tasto che simula la chiusura del diaframma all’effettivo valore di scatto. Rende scuro il mirino, ma rende idea di massima dei soggetti nitidi e a fuoco.
Priorità dei diaframmi: Il fotografo imposta il diaframma, la macchina fotografica calcola il tempo di posa per una corretta esposizione sulla base delle indicazioni dell’esposimetro.
Priorità dei tempi: il fotografo imposta il tempo di posa e la fotocamera regola il diaframma per ottenere una fotografia corretta, secondo le indicazioni dell’esposimetro.
Profondità di campo: estensione della percezione di nitidezza, dal punto di messa a fuoco all’infinito, dal punto di messa a fuoco al fotografo.
Proiezione arretrata (High Eyepoint): mirino particolarmente ampio, tanto da consentire di vedere all’interno anche con gli occhiali.
Rapporto di Riproduzione: rapporto tra le dimensioni del soggetto sul sensore e le dimensioni reali del soggetto. Se fotografo una moneta da 50 centesimi, al rapporto di riproduzione di 1:1, significa che le sue dimensioni sul sensore sono quelle reali.
Raw: letteralmente crudo, grezzo. L’immagine viene registrata in semplice forma numerica, senza alcun tipo di elaborazione. E’ paragonabile al negativo digitale, che dovrà poi essere sviluppato in post produzione.
Regolazione Diottrica: riguarda il mirino della fotocamera. Consente di regolare la vista attraverso il mirino, a seconda dei difetti di diottria degli occhi del fotografo.
Riflettenza: ogni oggetto o soggetto che viene illuminato trattiene una parte della luce e ne riflette un’altra. Per esempio la neve, illuminata, riflette moltissima luce. Una superficie scura, per esempio un paio di pantaloni neri di velluto, ne riflette molta di meno.
Rivestimento antiriflesso: ogni marca lo chiama in maniera diversa. E’ uno strato antiriflesso che viene apposto sulle lenti degli obiettivi
Scanner. Strumento che consente di acquisire un’immagine in pellicola, digitalizzandola.
Scatto Continuo: tenendo premuto il pulsante di scatto, l’otturatore continua a scattare. Da abbinare all’autofocus continuo.
Sensibilità: la capacità della pellicola o del sensore, di prendere la luce. Si misura in ISO.
Sfocatura: zona dell’immagine poco nitida.
Sincro Flash a Tempi Lenti (Slow Sync). Sincronizza l’emissione del lampo anche con tempi più lunghi di 1 / 60 di secondo.
Sincro Flash sulla Seconda Tendina: lampo avviene al termine dell’esposizione. Quindi, prima, si registra l’eventuale movimento del soggetto che poi viene “fermato” dal flash.
Sincro Flash: sincronizza automaticamente l’emissione del lampo del flash con lo scatto dell’otturatore.
SLR: Single Lens Reflex, fotocamera reflex monoculare. La reflex, insomma
Sollevamento dello specchio: alcune reflex consentono di alzare lo specchio prima di scattare. Utile per evitare il micromosso e il mosso. E’ necessario comporre prima l’inquadratura, poiché si perde la visione dal mirino.
Sottoesposizione: sensore o pellicola hanno ricevuto un’esposizione troppo scarsa, rendendo l’immagine scura, con poco dettaglio nei neri. Scattando in Raw si possono recuperare, in post produzione, anche due stop in sottoesposizione.
Sovraesposizione: sensore o pellicola hanno ricevuto un’esposizione troppo elevata e l’immagine risulta chiara, con alte luci bruciate, senza dettaglio.
Spegnimento Automatico: spegne il display della fotocamera, e / o la fotocamera, dopo un tempo prefissato.
Tasto di controllo della profondità di campo: guardando nel mirino di una reflex si vede il soggetto sempre a tutta apertura di diaframma. Il controllo della profondità di campo chiude il diaframma al valore effettivo di scatto, consentendo di vedere, con una certa approssimazione, le parti a fuoco del soggetto.
Teleobiettivo: obiettivo a focale fissa dai 60 mm in su.
Texture: in fotografia rappresenta la materia di cui è composto un soggetto. La corteccia di un larice, per esempio, ha una texture evidente e corrugata.
Tropicalizzazione: un particolare trattamento di alcune macchine fotografiche di alta gamma che hanno delle guarnizioni, in ogni spazio fessura, che proteggono da umidità , sabbia e polvere.
TTL (‘Through The Lens’ = attraverso l’obiettivo o le lenti): La lettura dell’esposimetro avviene tramite le lenti dell’ottica
Vignettatura: è la caduta di luce ai bordi di una foto che risultano essere più scuri.
Zoom digitale: una parte dell’immagine viene isolata e ingrandita digitalmente. Perde molto in qualità.