Fotografare papaveri, girasoli, colza, risaie e zone agricole.
Di Cesare Re
FotoPerCorsi
I campi colorati sono sempre soggetti fotografici interessanti. Le macchie di colore gialle o rosse rapiscono lo sguardo e rendono particolari e degni di nota paesaggi altrimenti monotoni. In fondo, in fotografia, quello che colpisce l’occhio dell’osservatore è sempre un qualche cosa di diverso, di inconsueto. I campi di papaveri, girasoli o colza sono soggetti simili da fotografare, soprattutto per immagini d’ampio respiro. Per foto macro, invece, o per inquadrature più selettive e ravvicinate, il discorso cambia, nel senso che i singoli fiori sono diversi tra loro e non solo per il colore. Le risaie, invece, sono, invece, spazi vuoti, dove la presenza dell’acqua diventa spunto molto interessante, per esempio per i riflessi di piante e case.
Per i soggetti di cui sopra sono valide le regole della fotografia di paesaggio in generale. In maniera specifica, parliamo di un paesaggio di pianura, dove la maggior difficoltà, per l’inquadratura, rimane la presenza di possibili elementi di disturbo sullo sfondo. Se ci sono case, o palazzi, o altri elementi artificiali, è opportuno valutare con attenzione il senso della loro presenza: se stiamo scattando immagini di documentazione di un luogo, allora è ovvio inserire anche tralicci, strade e simili, ma se lo scopo è quello di ottenere una classica immagine di paesaggio, allora diventa importante valutare con attenzione tutti gli elementi dell’immagine. E’ ovvio che lo sfondo di una cascina, in una campo di frumento, è un ottimo elemento. La presenza di un’autostrada o di un cavalcavia è da considerare in maniera diversa, anche se l’effetto di contrapposizione, se ben rappresentato, può essere comunque molto interessante.
Obiettivi Paesaggi
Utilizzando ottiche diverse, si otterranno immagine diverse. Può sembrare banale, ma il linguaggio di comunicazione dipende anche dalle ottiche che scegliamo di volta in volta. Il grandangolo è un classico per il paesaggio, consentendo inquadrature ampie, con primi piani ricchi di dettagli, soprattutto scattando con diaframmi chiusi. Il teleobiettivo, invece, consente inquadrature selettive, isolando porzioni di paesaggio. Da tener presente che la profondità di campo diminuisce anche a causa dell’aumento della focale. Interessante, quindi, usare diaframmi chiusi, per aumentare le zone nitide, ma anche usufruire dei diaframmi più aperti, per sfruttare la poca profondità di campo, selezionando ulteriormente l’inquadratura: avremo così una zona nitida, con i fiori ben leggibili e altre con macchie di colore, sfocate. Lo sfocato, in genere, è preferibile sullo sfondo dell’inquadrature e non sul primo piano. Col tele è interessante anche sfruttare la compressione dei piani. Oltre a inquadrature ampie o strette, questi soggetti si prestano anche per primissimi piani o macrofotografie. E’ possibile scattare immagini ai singoli fiori, oppure ai particolari degli stessi, come petali o pistilli. In questo caso, le ottiche migliori sono gli obiettivi macro, nelle loro diverse focali. Con ottiche da 50 o 60 mm, si ottengono immagini con proporzioni piuttosto naturali. Utilizzando, invece, obiettivi tele, tipo 105 macro o 200 macro, si otterrà la compressione dei piani, sfruttabile a fini compositivi: la distanza tra il fiore inquadrato e focheggiato e quelli sullo sfondo, o sul primo piano, sembrerà minore di quanto non sia in realtà. I fiori sembreranno, quindi, “compressi”, “ravvicinati”.
Orizzonte
Scegliere dove posizionare l’orizzonte è molto importante. Metterlo perfettamente nel mezzo significa ottenere un’immagine statica, poco dinamica. Posizionarlo in alto, comprendendo molto del campo agricolo o di fiori, in inquadratura, vuol dire evidenziare, per esempio, i fiori e minimizzare un cielo magari poco significativo, di un azzurro senza nubi, oppure addirittura bianco e lattiginoso.
Esposizione e Filtri GND
In linea di massima è sempre opportuno misurare l’esposizione sulle luci. Se il campo dovesse risultare leggermente scuro, si può intervenire successivamente in post, in vari modi, per esempio con la funzione luci e ombre, presente in tutti i software di foto-ritocco o con la simulazione del filtro digradante. Ovvio, si può anche usare un filtro digradante ND (GND), in ripresa che consente di equilibrare la differenza di esposizione tra parti chiare (cielo) e parti più scure (campo oppure fiori). Gli ISO devono essere bassi, intorno ai 100, per ottenere la migliore qualità possibile e assenza di rumore digitale.
In conclusione si tratta di attrezzarsi per un’uscita fotografica, considerando di fotografare campi colorati, riflessi sull’acqua e primi piani di fiori. Utili, quindi, ottiche grandangolari, teleobiettivi e macro. Sarebbe meglio non fare a meno del cavalletto, sia per ottenere immagini più nitide, sia per inquadrare con calma e in maniera più riflessiva.
Le foto di questo articolo sono scattate con reflex: Nikon D810; Nikon D800; Nikon D700; Nikon D300; Fuji XE 1. Ottiche: Nikkor 18 AIS 3,5; Nikkor 24 – 70 AFG 2,8; Nikkor 80 – 400 AFG 4,5 / 5,6; Nikkor; Sigma 15 AFD 2,8 Fish Eye; Nikkor 24 – 120 AFD 3,5 / 5,6