Il Lago dei Cigni, anzi……. il Canale dei Cigni
di FotoPerCorsi
Cesare Re
Un tiepido pomeriggio di aprile, pedalo nel Parco del Ticino, quando, tra le chiare e limpide acque del Naviglio vecchio, spicca un grosso nido. Un breve sguardo e scorgo “i proprietari”, intenti negli ultimi lavori di finitura: con maestosa eleganza 2 candidi cigni reali trasportano steli d’erba che ripongono con cura ai bordi del nido. Sono parecchie le persone che si fermano ad ammirare la coppia che non sembra per nulla infastidita. Sono, quindi, cigni piuttosto confidenti e non recherò loro alcun danno nel fotografarli, anche perché manterrò comunque una giusta distanza, fattore sempre determinante, a maggior ragione nel periodo della cova e della nascita dei cuccioli. Dopo breve indagine scopro che erano almeno una ventina d’anni che il cigno reale non nidificava in queste zone. Nei prossimi 2 mesi, fotograferò le varie fasi della nidificazione, la cova, la nascita dei piccoli, i loro primi tentativi di nuoto e le loro gite rigorosamente in fila indiana, dietro la madre o il padre, una coppia moderna, quindi !. In effetti il maschio di cigno reale partecipa alle varie fasi della cova, a volte alternandosi con la madre e difendendo il nido da possibili predatori. Insomma una coppia moderna.
Indispensabili focali tele (Esempio: 70-200mm, 100-400mm, 500mm) da abbinare preferibilmente ad una reflex, anche se alcune bridge recenti offrono possibilità notevoli e zoom molto potenti. Determinante utilizzare un buon treppiede, o almeno un monopiede. Durante la nidificazione sono interessanti i movimenti per la costruzione del nido, ovvero la ricerca di steli d’erba, arbusti e la loro posa. Da tenere presente che la riuscita di una foto naturalistica dipende molto dalla focheggiatura degli occhi del soggetto. Con l’occhio a fuoco e ben nitido, la foto è considerata valida, altrimenti va impietosamente cestinata. Si focheggia, quindi, sull’occhio e per mantenere la messa a fuoco, si preme il tasto del blocco AE della fotocamera e si ricompone l’inquadratura; oppure si tiene premuto il tasto di scatto a metà corsa e si ricompone l’inquadratura, per poi premerlo sino a fine corsa e scattare.
Nel periodo della cova, c’è tutto il tempo di ragionare con calma e ritrarre i cigni sul nido, ove, in genere, maschio e femmina si alternano; il momento del cambio è sempre interessante perché si possono fotografare le uova che risultano ben visibili. Per fotografare i piccoli si tenga presente che la schiusa delle uova avviene circa dopo una quarantina di giorni; si possono ottenere foto interessanti nel nido e, soprattutto, durante le prime nuotate, quando si muovono ordinatamente in fila indiana. Le gite sull’acqua avvengono in genere di mattina o verso sera, quando la luce del sole è meno intensa. I piccoli si muovono più o meno velocemente, anche a seconda dell’intensità della corrente; se la risalgono sono più lenti e consentono di scattare fotografie con più tranquillità. Per seguire i loro movimenti deve muoversi anche il fotografo. Utili, quindi, obiettivi stabilizzati che consentano di scattare a mano libera. In questo caso un monopiede risulta più agile e pratico negli spostamenti, rispetto ad un più macchinoso e pesante treppiede. E’ anche possibile aspettare che i cigni raggiungano un determinato punto, scattare e poi spostarsi nuovamente, anticipando i loro movimenti. Utilizziamo sempre sensibilità iso basse, per ottenere miglior qualità d’immagine e scattiamo in raw, in modo da poter intervenire eventualmente, in post produzione, sul bianco del piumaggio.
Le piume sono, infatti, un aspetto critico di queste immagini e spesso richiedono un bilanciamento del bianco manuale, soprattutto con condizioni di luce molto intensa o in contro sole. In condizioni di luce forte e coi cigni sull’acqua, superficie molto riflettente, conviene sottoesporre leggermente in modo da ottenere maggior leggibilità sul bianco del piumaggio.
Il raw consente di recuperare via softwere eventuali errori in sottoesposizione anche di 2 stop. Più complicato, spesso impossibile, rimediare invece a problemi di sovraesposizione. Si possono utilizzare i diaframmi a seconda dell’effetto desiderato, aperti o più chiusi, rispettivamente per isolare il soggetto dallo sfondo o per avere una profondità di campo maggiore. Da tener presente che l’utilizzo di focali tele, per ottenere a fuoco il soggetto dal becco alla coda, richiede diaframmi almeno intermedi, intorno a f 8.
Nome: Cigno Reale
Nome scientifico: Cygnus Olor
Ordine: Anseriformi
Famiglia: Anatidi
Lunghezza: circa 150 cm
Apertura alare: circa 230 cm
Peso: da 10 a 22 Kg.
Note: la coppia, generalmente, sta insieme per la vita
Fotografati: nel Parco del Ticino, tra Nosate e Turbigo